I FIORI DI CAFFÉ E IL TEATRO DELL´OPPRESSO
Lo scorso sabato, 23 febbraio, c´é stato all´Icbie il secondo workshop di Teatro dell´Oppresso offerto gratuitamente alla comunitá di Ribeira dalla compagnia di teatro e azione sociale “I Fiori di Caffé”.
“I Fiori di Caffé” (http://fioridicaffe.com/) sono due giovani italiani, Elena e Michele, che attraverso il teatro dell´oppresso, l´espressione corporale, e molta passione per il loro lavoro, svolgono azioni educative e sociali in giro per il mondo. Il contatto con Elena e Michele é nato attraverso la nostra amica e collaboratrice, la ballerina italiana Marcella Bomba che da anni realizza attivitá di Pilates, danza-terapia e educazione nella comunitá di Diogo, nel Litorale Nord Baiano dove ha creato uno spazio di Arte Cultura e Benesseere – “Alberi in rete” (https://www.facebook.com/pg/Arvores-em-Rede).
Il workshop di teatro dell´oppresso all´Icbie é stato molto apprezzato dai giovani della nostra associazione e ha creato un interessante dibattito e scambio di opinioni a proposito di molti temi attuali e importanti della nostra societá. Sicuramente, le parole di una delle participanti descriveranno meglio le attivitá realizzate e i risultati raggiunti: “Mi chiamo Talita Melo, ho 21 anni e studio arti. Ho partecipato ai due incontri del Teatro dell´Oppresso con la compagnia “I Fiori di Caffé”. Per me é stata un´esperienza meravigliosa. La didattica utilizzata dal gruppo mi ha fatto scoprire percezioni e abilitá che non credevo di avere, oltre a integrare la visione di me stessa nei confronti del lavoro individuale e di gruppo. Sono stata “sfidata” ad agire, pensare e creare a proposito di discussioni e situazioni di cui non siamo abituati frequentemente ad avere esperienza diretta, e di conseguenza ció ha portato alla consapevolezza dell´importanza di riflettere e dialogare sull´attuale scenario che ci circonda tutti i giorni. Sono riconoscente per aver vissuto questi momenti che sicuramente hanno cambiato e arricchito la mia prospettiva in relazione alla vita intorno a me e al mio proprio interno”.
