L´Edificio

La struttura architettonica della sede dell´ICBIE è composta da tre pavimenti che ricordano l´inizio del XX secolo, anche se forse i primi lavori di costruzione dell´edificio sono iniziati verso la fine del XIX secolo. Lo stile eclettico sembra mescolare un semplice e elegante stile liberty, con qualcosa dello stile barocco e influenze classiche inglesi, che si possono notare non solo per le dimensioni delle finestre ma anche per la loro geometria. Infatti l´edificio presenta un timpano ad est e l´altro a ovest, con colonnine e capitelli falsi, decorazioni con gusci di ostriche, mollusco che simbolizza la ricchezza, e con corone floreali a tre circoli, che sicuramente rappresentano qualche simbologia esoterica, probabilmente significativa per la famiglia proprietaria o per l´architetto incaricato della progettazione.

All´entrata è situato l´ambiente che ospita il ME.PE. Memorie della Penisola. Un cortile dà accesso agli ambienti principali, dove sono situati la sala di studio attigua alla Biblioteca e altre tre salette per amministrazione e organizzazione interna. Un salone con vista mare utilizzato per mostre e conferenze e che unisce i due pavimenti attraverso una scala elicoidale di legno di Jacarandá. Al piano superiore c´è un altro salone con vista mare, stanze di accesso ristretto con altre 3 sale e un grande salone, cucina e bagno.

Come installazioni igieniche ci sono quattro bagni ben distribuiti.

Le pareti solide furono costruite con un misto di olio di balena, mattoni e malta. Il pavimento è ricoperto da un tavolato di legno nobile, restaurato senza alterare la struttura originale. Sono state restaurate circa 40 finestre e 20 porte e ricostruito il tetto in legno con tegole di ceramica conservando la struttura antica. L´impianto elettrico è stato totalmente sostituito, un intervento urgente e necessario per evitare possibili incendi, considerando la situazione disastrosa in cui si trovava il vecchio impianto. Come altri edifici del quartiere Ribeira, la sede fu costruita come una grande casa di villeggiatura, a 6 km dal Pelourinho e dal Mercado Modelo, che all´epoca era area attiva portuale e mercantile della città di Salvador. La parte finale della Penisola di Itapagipe era, allora, una fazenda (azienda agricola), o meglio una grande proprietà che apparteneva alla ricca famiglia di armatori Amado Bahia.

La stessa famiglia che costruì, quasi contemporaneamente, il famoso Solar Amado-Bahia, monumento oggi protetto dal Governo Federale, una “Versailles” in miniatura per l´alta borghesia baiana (in questo edificio nobile già funzionò una scuola e attualmente è stato ristrutturato e ospita una gelateria e il museo del gelato, raccontando la storia del gelato e della famiglia Amado Bahia).
Così cominciarono a nascere in quell´epoca tante altre costruzioni tipiche, all´inizio per i numerosi figli, nipoti e pro nipoti della famiglia Amado Bahia e si pensa che molti terreni furono venduti per dividere la grande fazenda in piccole proprietà. Questa ipotesi nasce dalla rapidità con cui furono costruite una grande quantità di piccole case nei decenni tra 1910 e 1930, considerando che probabilmente la famiglia fosse composta da circa trecento membri. La nostra sede apparteneva, probabilmente, a un nipote della famiglia perché si distingue per le sue proporzioni discretamente imponenti e per la semplice e sobria eleganza.
A partire dagli anni 50 fu sede del club sportivo Bahia di calcio che probabilmente lo affittò fino alla fine degli anni 60. Si racconta che Signora Raquel, una tra le discendenti più anziana della famiglia Bahia Ramos, visse in questo edificio fino gli inizi degli anni 70 e si preoccupò in conservare bene il palazzetto.
Il degrado dell´immobile cominciò durante gli anni 80 e 90.
Tra la fine degli anni 90 e la fine del 2003 l´immobile è stato affittato e vi funzionarono diverse attivitá tra cui: un atelier di un pittore e scultore, vari gestioni di ristoranti, una tipografia, un night club, una agenzia di servizi, un laboratorio di artigianato, un deposito di gas per cucina, una officina per biciclette, ecc.

IL RESTAURO

Quando siamo arrivati il tetto era completamente in rovina, le assi di legno divorate dalle terribili termiti tropicali, c´erano crepe sulle pareti interne, l´impianto elettrico era seriamente compromesso, c´erano infiltrazioni d´acqua, i bagni versavano in pessimo stato di utilizzo, oltre ad esserci porte e finestre installate malamente, pavimenti e coperture di legno con enormi fessure e assi di legno completamente fuori posto.

Ma, grazie all´entusiasmo iniziale il restauro più urgente è stato rapido e quasi un miracolo. Abbiamo restituito all´edificio la sua storia e giovinezza, cioè, una nuova vita. Oggi, per fortuna, non è più un monumento abbandonato e decadente come, purtroppo, ce ne sono tanti nelle zone più belle e antiche di Salvador e che quasi sempre sono tristemente distrutti per costruire al loro posto edifici moderni.

Oltre all´edificio principale appena descritto con entrata su via Porto dos Tainheiros l´associazione dispone di un ampio spazio fisico situato nel retro e essendo un immobile ad angolo può contare con una entrata laterale su via Julio David.
L´entrata laterale dà accesso a un´ampia sala multifunzionale per proiezione di film, attività sportive, spettacoli teatrali e altri tipi di eventi, oltre ad un´aula, altri due bagni e uno spazio all´aria aperta di circa 150m2.