Shared Knowledge

LA CONOSCENZA CONDIVISA NON SARÁ MAI DIVISIONE MA, AL CONTRARIO, MOLTIPLICAZIONE DEL SAPERE.

Il tardo pomeriggio di domenica, 31/08, all´ICBIE é stata una grande opportunitá per un autentico scambio di idee durante l´incontro e dibattito aperto su Alagados e Novos Alagados. Bagnati dalle acque della Enseada dos Tainheiros, tutti abbiamo bevuto questo liquido della conoscenza.

Il primo momento dell´evento é stato il viaggio nel tempo, tutti i visitanti, invitati e oratori si sono potuti ambientare attraverso le porte aperte del ME.PE. – Memorie della Penisola – ripercorrendo la storia della stessa attraverso le fotografie.

In seguito, invitati alla proiezione dei video montati dagli alunni di italiano di un progetto realizzato negli Alagados dal videomaker italiano Stefano Barbi Cinti ed infine l´apertura ufficiale del seminario su Alagados e Novos Alagados e l´apice della serata con il dibattito aperto.

Oltre ai nostri oratori: Vera Lazzarotto, Idelson Moura de Almeida, entrambi della Sociedade 1º de maio, e Stefano Barbi Cinti, tra i visitanti erano presenti alcuni attivisti locali come: Maria de Lourdes (coordinatrice generale della Associação de Moradores do Conjunto Santa Luzia), Jamira Muniz (coordinatrice dello Espaço Cultural Alagados) e tanti altri membri della comunitá di Alagados, ex-abitanti e studenti di storia e sociologia.

La discussione é stata entusiasta e entusiasmante, ci sono stati punti di vista divergenti, ma come dice Nelson Rodrigues, “tutta l´unanimitá é stupida”, per cui queste opinioni diverse sono responsabili per la costruzione di nuovi concetti e miglioramenti per la comunitá degli Alagados.

Tra le cose di cui si é parlato, é evidente che il passaggio da Alagados a Novos Alagados non é ancora consolidato, ancora esistono ostacoli da superare, per esempio, l´integrazione di Alagados quale quartiere appartenente a Salvador, ma non solo dal punto di vista legislativo e della delimitazione territoriale, ma soprattutto per la coscienza e riconoscimento sociale.

La soluzione non é solo nell´educazione e abitazione, esiste una condizione famigliare frammetata, dove la mancanza di base famigliare e il non appartenere alla societá, trasformano i giovani, e anche i bambini, in vittime consegnate alla giurisdizione della polizia. L´individuo cresce, forma una famiglia e non ha condizioni per sostenersi. “I nostri figli hanno bisogno di essere riscattati dalla condizione di marginalitá, perché li stanno uccidendo e vengono sepolti addirittura senza essere contabilizzati come statistica di mortalitá. Come indigenti e senza dignitá”, ha affermato con veemenza Jamira.

Bisogna, peró, dire che Alagados non é l´immagine passata dai midia sensazionalisti, differentemente da quello che si pensa, gli abitanti delle periferie non si riconoscono in questi programmi. Questi ultimi sono responsabili per deturpare gli archetipi di queste comunitá meno abbienti. Imitare ció che é in evidenza é normale, allora se le comunitá non hanno visibilitá quando fanno cose buone, in chi e cosa si specchieranno? Quindi, per apparire in televisione devono infrangere la legge.

Penso che tutti coloro i quali hanno partecipato al nostro dibattito, nel caso giá non lo fossero, diventeranno agenti trasformatori nella vita di chi socializza tra loro in nome del cambiamento di un concetto, di un preconcetto stabilito per le comunitá periferiche. Spero che questa discussione esca dai muri delle case di cultura, che possa essere presente nelle strade della nostra cittá e Paese. Facciamo in modo che queste comunitá smettano di essere appena oggetto di studi delle classi alte e che facciano, invece, parte della stessa societá.

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