Visita a Saramandaia e alla associazione Arte Cosciente
(English translation below)
Salvador é una cittá ricca di situazioni diverse e contrastanti, forti ed intense, tristi e felici, ed é una cittá dove la voglia di miglioramento e il desiderio di agire esistono e si manifestano.
Ormai noi dell’ICBIE conosciamo abbastanza la situazione della Cidade Baixa e dei suoi difficili bairros di Uruguai, Novo Alagados, Massaranduba ecc. Ieri abbiamo avuto la possibilitá di conoscere una zona lontana dalla Cidade Baixa ed altrettanto difficile se non ancora di piú rispetto alle zone ormai per noi conosciute. Alle spalle della Rodoviaria di Salvador, difronte al lussuoso e sproporzionatamente enorme – oltre che simbolo del consumismo – shopping Iguatemi esiste un piccolo bairro favelado di pochi chilometri quadrati di superficie e densamente densamente abitato da circa 60 mila persone, il bairro di Saramandaia.
Negli anni novanta questo quartiere era veramente out anche per la stessa polizia, era guerra aperta tra bande armate di trafficanti di droga, oggi le cose sono poco poco cambiate grazie anche al lavoro encomiabile di una piccola associazione “Arte cosciente” di cui l’ICBIE aveva giá sentito parlare attraverso il grafiteiro Thito Lama che ne fa parte e con la quale é entrata maggiormente in contatto attraverso il nostro amico Phillip Wagner che l’ha presa sotto l’ala protettrice della grande rete di Rhythm of Hope.
Proprio con Phillip siamo andati a visitare l’associazione ed abbiamo conosciuto i ragazzi che l’hanno fondata e che la tengono tuttora in funzione tra mille difficoltá, senza risorse economiche se non quelle che arrivano da sporadiche donazioni, l’hanno costruita nel vero senso della parola, cominciando dalla costruzione mattone dopo mattone dello stesso edificio che ospita la barcollante sede. Sono ragazzi che hanno avuto “la fortuna” da ragazzini di essere accolti in progetti piú grandi come il progetto Axé e Cidade Mãe e che ad un certo punto si sono resi conto di quanto importante era fare qualcosa per la loro stessa comunitá, la gente che vive nel quartiere dove sono nati. Ed allora lasciando le loro attivitá all’interno di tali associazioni si sono rimboccati le maniche ed hanno cominciato con aule di percussioni, lezioni di boxe, lezioni di danza, arte circense, disegno e grafiti per i bambini e i ragazzini di Saramandaia. Le loro attivitá continuano e vengono realizzate in parte nella sede stessa ed in parte in una scuola pubblica del quartiere.
Mi dispiace non ricordare i nomi di tutti ma torneró a parlare di loro perché l’idea che vorremmo sviluppare é quella di creare una rete reale ed operativa di associazioni che operano nel sociale qui a Salvador in modo da avere piú forza, avere una voce in capitolo nella gestione delle politiche sociali della cittá, avere potere di scelta e voglia di migliorare e cambiare lo stato delle cose che troppo troppo spesso non ci piacciono!
Marcella
Per ulteriori informazioni su Arte Cosciente, seguite questo link al blog di Phillip Wagner.
The city of Salvador is full of different and contrasting situations, strong and intense, sad and happy, and it is a city where a desire to improve and a will to act exist in a palpable way.
By now, we at the ICBIE are pretty familiar with the situation in the Cidade Baixa and its difficult neighborhoods of Uruguai, Novo Alagados, Massaranduba, etc. Yesterday we had an opportunity to get to know a district far away from the Cidade Baixa that, compared to the areas that we know, is just as difficult, if not more so. Behind Salvador’s Rodoviaria, right in front of the luxurious and disproportionately enormous — and more than as a symbol of consumerism—Iguatemi shopping center, there is a small favela area, only a couple square kilometers, but densely packed with ramshackle buildings that are home to about 60 thousand people, Saramandaia. In the 1990s, this was a quarter that was off limits for even the police, with an open war between rival armed gangs of drug dealers. Today, things are slightly improved, thanks in part to the admirable work of a small association “Arte cosciente,” which the ICBIE had heard about from the graffiti artist Thito Lama, who is a member of that organization. ICBIE’s ties have been further strengthened by work with our friend Phillip Wagner, who has taken the association under his protective wing, through the big network of Rhythm of Hope.
Phillip himself took us to visit the association and we got to know the young men who founded it and who keep it working among a thousand difficulties, without economic resources except for those that arrive from sporadic donations. They built it, in the most literal sense of the word, starting the construction, brick after brick, of the precarious building that houses their center. They are men who, when they were little, had the “good luck” to be recruited into large projects like Axé and Cidade Mãe, and who at some point realized how important it was to do something for their own communities, for the people who live in the slums where they were born. And so they left their posts in those big associations and they rolled up their sleeves and started giving courses in percussion, boxing, dance, circus arts, drawing and graffiti, for Saramandaia children of all ages. Their activities are still going on, held partly in their center and partly in a local public school.
I’m sorry if I don’t remember all the names of the people, but I will go back to meet with them again, because the idea that we want to develop involves the creation of a real and functioning network of associations that do social work here in Salvador, so that, by joining forces, we can have a stronger voice in deciding the city’s social politics, to have the power to choose, in order to improve and change those things that too often we don’t agree with!
Marcella
For more information about Arte Cosciente, see this link to Phillip Wagner’s blog.